Il Comandante Schettino potrebbe aver esaurito i processi di appello, ma le domanda rimane senza risposta.
Il 12 maggio 2017, la Corte Suprema Italiana, ha rigettato l’appello del Comandante della Costa Concordia Schettino e ha mantenuto la precedente condanna ad oltre 16 anni.
La nave scuffiò lungo le coste italiane nella notte tra il 13 e 14 Gennaio 2012, con la perdita di 32 vite. Il Comandante, alla fine, è stato condannato a 16 anni di carcere ed ha iniziato a scontare la sua pena nel carcere di Rebibbia subito dopo il verdetto.
Il Comandante è stato ritenuto il solo responsabile per i crimini legati all’incidente:
– contatto accidentale con lo scoglio,
– cattiva gestione delle procedure di abbandono,
– perdita della nave,
– la morte di 32 persone,
– per aver causato il naufragio, e
– danni all’ambiente.
Malgrado le evidenze prodotte, il comandante non riesce a comprendere il rifiuto della corte suprema e che sia stato riconosciuto come unico colpevole senza alcun dubbio.
Il comandante Schettino si considera pertanto come una vittima o un capro espiatorio per motivi commerciali.
L’avvocato del comandante Schettino, Saverio Senese , ha aperto l’udienza della Corte di Cassazione a Roma, chiedendo alla Corte di ritirare e rivedere il verdetto di colpevolezza e/o di rifare un nuovo processo di appello.
L’avvocato di Schettino ha sottolineato ancora una volta che l’incidente e le perdite delle vite furono dovute principalmente ad un problema di tipo organizzativo dell’ armatore, Costa Crociere, e la Guardia Costiera Italiana dovrebbe supportare le accuse
Il Presidente della Corte Suprema di Cassazione Italiana a Roma, Vincenzo Romis, alla fine ha annunciato la decisione che Francesco Schettino dovrà trascorrere oltre 16 anni nel carcere di Poggioreale a Napoli. Il team difensivo sta ora considerando un appello alla Corte Europea per i diritti umani.
Ci sono vari motivi per credere che il caso sia chiuso con il verdetto della corte suprema.
La compagnia è stata sollevata da ogni responsabilità criminale per l’incidente patteggiando la pena con la corte, attraverso il pagamento di un milione di euro, quindi ritenendo il comandante come unico responsabile per l’incidente. Tutto ciò è un interpretazione dell’International Safety Management Code molto discutibile. L’ISM CODE ritiene la compagnia come soggetto legalmente responsabile.
Domande ancora aperte
Dal mio punto di vista professionale è un peccato che non sia stata presa la decisione di rifare una nuova sessione di appello sulla base delle informazioni che ho fornito. Un altro esempio, Un contatto accidentale con uno scoglio non è un atto criminale per un comandante. Questo succede quasi tutti i giorni .
Il nodo cruciale della questione è che in seguito all’impatto con lo scoglio, la falla ha interessato 3 o 4 compartimenti stagni , ciò è stato fondamentale per la decisione del comandante di abbandonare o meno la nave. La questione è ancora aperta.
Viste le informazioni del Comandante, la nave non doveva affondare con 3 compartimenti allagati.
Probabilmente l’altro compartimento è stato allagato dal passaggio di acqua dalle porte stagne. La corte ha discusso due diverse inchieste tecniche che si contraddicono, entrambi di carattere preliminare ed è stato deciso di giudicare in base ad un’analisi fotografica.
Un inchiesta ha stabilito che il punto d’impatto era a 3 o 4 metri a proravia , ciò è a sfavore del comandante.
L’altra invece ha evidenziato che il quarto compartimento si è allagato o per una porta stagna aperta o in seguito di un mal funzionamento di questa. Ciò indica un errore di progettazione ed è a favore del comandante.
L’inchiesta fotografica fu scelta per evidenziare che il comandante aveva calcolato male i tempi per l’abbandono nave, ordinandolo in ritardo.
Con ciò, il nodo cruciale della questione per il destino del comandante fu gestito con una questione filosofica, mentre la corte negava alla commissione d’inchiesta di esaminare il relitto, che è ancora disponibile in un bacino di Genova.
Quo Vadis
Il Comandante Schettino è stato giudicato e ritenuto colpevole dal Comandante della Guardia Costiera durante le operazioni di soccorso e salvataggio la notte dell’incidente. Tale giudizio è stato divulgato immediatamente a tutte le agenzie di informazioni e media di tutto il mondo.
Le successive calunnie e diffamazioni del comandante Schettino furono totalmente inaccettabili e non è mai stato visto mai nulla di simile nella storia della marineria. Questa è una violenta breccia nella legge internazionale per la ricerca e salvataggio in mare.
In seguito nessuna agenzia di informazione e nessuna corte italiana ha provato a verificare l’effettiva colpevolezza del comandante Schettino.
L’Amministrazione Marittima Italiana non ha condotto un’inchiesta imparziale e qualificata sugli aspetti relativi alla navigazione, come richiesto dalla SOLAS e dalle direttive Europee per le inchieste di incidente.
L’inchiesta doveva includere un gruppo di esperti competenti ed imparziali per chiarire le condizioni particolari prima dell’impatto con lo scoglio, includendo le analisi degli elementi di navigazione legati all’incidente. Il Comandante Schettino è stato condannato ad oltre 16 anni di carcere senza che la corte fosse a conoscenza del come e del perché dell’accaduto, ciò è un’azione illegale secondo le leggi internazionali per i diritti umani.
Inoltre l’amministrazione giudiziaria non ha tenuto conto del codice ISM per la gestione della sicurezza a bordo delle navi e per la prevenzione di inquinamento, codice internazionalmente accettato e ratificato dall’Italia.
L’ISM stabilisce che la compagnia è responsabile per le operazioni della nave, mentre il comandante ha un autorità di primaria importanza e la responsabilità di decidere le operazioni a bordo della nave. Il fatto che la compagnia abbia patteggiato la pena con la corte non doveva far si che fosse manlevata dalle sue responsabilità legali e operative.
Risulta altresì difficile capire come le navi battenti bandiera italiana possano navigare in acque internazionali, fuori dalla giurisdizione italiana, senza l’implementazione dell’ ISM.
Noi crediamo che l’incidente della Costa Concordia e l’incriminazione del Comandante Schettino siano seguiti dall Imo, dall Industria Navale Internazionale, dalle assicurazioni, ITF e dalle varie associazioni di comandanti, Sarà interessante vedere se o come queste organizzazioni agiranno, o se chiuderanno gli occhi sul caso Schettino.
Alla fine, lo scarsa conduzione dell’inchiesta ha indebolito le fondamenta dell’IMO, dell’apprendimento e dell’emendare delle regole e standards per le inchieste di incidente.
La Costa Concordia è ormai storia, ma ci sono un gran numero di navi da crociere che operano in condizioni simili. Lo stesso tipo di apparecchi di navigazione, stesse porte stagne, stesso sistema di evacuazione( inadeguato). Tutto dovrebbe essere esaminato per evitare il ripetersi.
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